Da tempo ormai la birra non è più solo un prodotto da pub o pizzeria.
I consumatori sono sempre più consapevoli e interessati. Sono abituati a riconoscere le birre artigianali e sanno che lo stile di produzione, ma anche la storia del produttore, sono rilevanti nella scelta del prodotto.
Per questi motivi, non basta più fermarsi alla tradizionale distinzione fra “chiara”, “rossa” e “ambrata”, i clienti cercano un’esperienza unica.
Diventa quindi indispensabile garantire un’offerta ampia e di qualità.
La carta birre assume quindi una nuova importanza all’interno di un locale e non può più essere solo una parte della carta bibite dello stesso.
Quando rispecchia il concept del locale, tanto dal punto di vista visivo quanto da quello concettuale, ed è costantemente aggiornata, diventa un importante strumento di vendita che offre informazioni spesso preziose tanto ai clienti finali quanto ai camerieri che possono usarla per creare un punto di contatto con il cliente finale.
Ma come si crea una carta birre che si vende da sola?
Ecco le 8 regole d’oro del nostro Biersommelier:
Usa uno stile e un font in linea con il concept del locale, riconoscibili e facilmente comprensibili.
Essere chiari nell’esposizione e nelle spiegazioni fornite.
Scegliere un parametro per impostarla: stile, provenienza…
Riportare chiaramente la quantità proposta.
Riportare la gradazione e il prezzo, questi sono tra i fattori più importanti per la scelta di un cliente.
Inserire il nome del birrificio e se possibile aggiungere un po’ di storia, uno story telling accattivante è spesso alla base di una vendita.
Inserire la tipologia di stile birrario proposto, ipa, pils, weizen…, completo di descrizione.
Inserire, quando possibile, la nazione di provenienza del prodotto.
Vuoi costruire una carta birre che racconta una storia e dà valore alla tua tap room?